Il gioiello come espressione di eccellenza, quando viene realizzato esclusivamente a mano e con l’ausilio di macchine e utensili tradizionali. Comunicare una scelta stilistica, l’originalità e la personalità del suo creatore realizzando un esemplare unico o in numero strettamente limitato. Riproporre una tradizione tecnica e formale costruita nel corso dei secoli, in un particolare contesto storico e culturale. Questi gli l’obiettivi più alti dell’arte orafa di Gian Luca, oggetti preziosi ed esclusivi, realizzati ed esposti nella gioielleria Vanità di Jesi. E queste che seguono sono alcune delle tecniche e delle metodiche che l’artigiano applica con passione nel suo laboratorio.
Filigrana
Dall’origine latina “filum” (filo) e “granum” (grano) è la tecnica artistica consistente nell’intreccio di sottili fili d’oro o argento i quali, a seguito di un processo di ritorcitura, vengono fissati ad un supporto di metallo prezioso per creare un elegante effetto di struttura traforata. La filigrana è sicuramente emblema della tradizione orafa sarda e rappresenta una terra che anche nei sui gioielli si rivela in tutta la sua bellezza. Il gioiello nasce come manufatto che accompagna la persona sin dalla nascita, adornando ad esempio il neonato con particolari preziosi come “sa prenda” o a suggellare le nozze con la caratteristica fede sarda lavorata a nido d’ape.
Agèmina
Detta anche damaschinatura, la pratica della lavorazione all’agemina (dall’arabo àgamī, “straniero”) consiste nell’escavazione in un oggetto metallico di una o più sedi e nel successivo incastro di piccole parti di metalli di vario colore, in genere oro su argento, al fine di ottenere un oggetto policromo. Le prime opere risalgono all’arte egizia e a quella cretese-micenea del XVI secolo a.C. Tuttavia l’agèmina venne conosciuta ed adottata con grande successo in Europa attraverso i collegamenti commerciali di Venezia con l’Impero bizantino intorno al XIV secolo.
Incastonatura
L’incassatura o incastonatura è la tecnica usata per incassare e montare pietre preziose in appositi alloggiamenti detti appunto castoni. In tutti i tipi d’incastonatura il supporto dovrà avere una sede di appoggio per le pietre al di sotto della cintura delle stesse, così da garantire che il metallo sovrastante sia adeguatamente dimensionato a trattenerle. Allo scopo quindi di fissare le pietre preziose sul gioiello ed evidenziarle nel migliore dei modi, si utilizzano spesso delle punte dette griffe e bordi di metallo, detti graffette, che vengono schiacciati contro le pietre.
Incisione
Questa tecnica artistica è uno degli elementi indispensabili per creare un’opera d’arte unica nella sua fattura. Occorre grande manualità, ingegno e creatività perché con pochi e rudimentali arnesi come le ciappole, i bulini e pochi altri ferri del mestiere si conferisce al metallo di un qualsiasi prodotto di oreficeria o gioielleria un’infinità di effetti che lo rendono esclusivo. Dal disegno alla preparazione degli arnesi, dalla modellazione di piccole figure a bassorilievo all’uso del pantografo, nell’oreficeria l’incisione garantisce un altissimo livello di personalizzazione e un risultato estetico inalterabile nel tempo.
Laminatura
L’opera consiste nel portare la lastra di metallo prezioso a spessori tali da rendere possibile la sua successiva lavorazione, come ad esempio la tornitura. Dopo aver ottenuto lo spessore desiderato, la lastra viene infatti tagliata principalmente in quadri, dischi o comunque in forme di diametri e spessori di varie misure. La successiva tornitura di questi semilavorati è una delle fasi più difficili dell’intero processo: con la lavorazione dell’oggetto che gira su un tornio meccanico a circa 800 giri al minuto e con l’utilizzo contemporaneo della giusta pressione applicata con dei ferri appositi, l’artista ha la possibilità di modellare il disco fino a dare alla creazione l’esatta forma desiderata.
Sbalzo
Il termine “sbalzo” deriva dall’effetto che hanno i colpi di mattarello apportati sulla lastra di metallo prezioso. Nella costruzione dell’oggetto questa è una tecnica esercitata per eseguire delle creazioni scultoree su lastre di metallo, così da ottenere un disegno ornamentale in rilievo (altorilievo o bassorilievo). Per creare delle opere a sbalzo si utilizzano degli utensili simili al matterello ed un panno a supporto che consentono la riproduzione dei rilievi. La tecnica consiste nel dare dei colpi più o meno forti sul panno che è posto su un determinato punto del fronte o del retro della lastra su cui si vuole creare l’effetto di rilievo.
Traforo
Questo si ottiene ritagliando e svuotando la lamina di metallo per raggiungere effetti decorativi di chiaroscuro, cioè ottenuti con l’alternarsi di vuoti e di pieni. Si ottengono altresì degli ornati ed il vantaggio di ridurre il peso della stessa creazione. Dopo aver tracciato sulla lamina la figura del motivo decorativo prescelto, questa si fora per introdurre la lama del seghetto e seguire il contorno della decorazione tracciata. Con la foratura applicata mediante l’impiego di utensili da taglio come punte elicoidali, seghetti e frese, l’artista predispone la sede all’interno della quale verrà incastonata la pietra o applicata un’ulteriore lavorazione allo scopo di conferire alla struttura del gioiello una particolare finitura estetica.